Per chi è curioso o nostalgico, qui il link.
Ne parliamo non solo perché il gelato è sicuramente uno dei pensieri ricorrenti in questa estate torrida, ma anche perché al centro dello spot stava una battuta che per decenni è diventata mitica: “Two [gust] is megl che uan” e che si addice bene alla considerazione che vogliamo fare oggi.
Nel caso del gelato la ricchezza dei gusti è sicuramente un valore, ma possiamo dire lo stesso del set di strumenti necessari per organizzare eventi, ovvero che più sono e migliore è il risultato? Non sempre, secondo noi, e per tre ragioni.
1. La differenza tra funzioni e strumenti, ovvero tra verticale e orizzontale
Questa trasversalità negli ultimi anni è prima diventata quasi un elemento negativo e poi, proprio quando il mondo è diventato più complesso, ha cominciato a riprendersi il suo ruolo e la sua posizione. Perché più il mondo diventa complicato più c’è bisogno di avere uno sguardo capace di allargarsi per tenere sotto controllo più aspetti e più variabili. E se questo non porta automaticamente a buttare via con l’acqua sporca anche una specializzazione che è assolutamente importante, fa maturare una nuova esigenza: tenere insieme quelli che sembrano opposti, il verticale e l’orizzontale, il settoriale e il trasversale, lo specialistico e il generale. Facciamo un esempio legato al mondo degli eventi. Ormai la specializzazione è la norma: per settore, per sottosettore, per tipologia di esperienza, per obiettivo. Dal momento della prima informazione all’iscrizione, dal check-in alla fruizione dei contenuti, dal networking all’incontro con gli sponsor nell’area espositiva. Spesso ognuna di queste “tappe” di esperienza è legata a strumenti che la rendono possibile e la gestiscono: un sito web per la promozione, un software per la raccolta delle iscrizioni, un database per la gestione degli iscritti, una piattaforma per l’erogazione dei webinar e non parliamo della gestione di un’area espositiva o dell’archivio documentale di una conferenza internazionale e nemmeno della gestione delle liste di accesso ad eventi riservati o di MICE. Una grande specializzazione di servizi e funzioni che però ha bisogno, per funzionare bene, anche di una gestione unitaria e coordinata, affinché ai partecipanti all’evento sia garantita l’esperienza senza frizioni che è l’obiettivo di ogni organizzatore. Verticalità e orizzontalità insieme, dunque, che noi abbiamo risolto così: una piattaforma unica con tutte le funzioni e gli strumenti necessari.
2. Uno sguardo unico
Peraltro, avere una piattaforma unica con la quale gestire tutti i molteplici aspetti di un evento ha anche un altro vantaggio: riduce il numero delle persone necessarie per gestire il tutto, perché ottimizza tempi e attività. Permette così di liberare risorse organizzative, energie e tempo, oltre a rendere tutti i processi più responsabili, nel senso che i referenti sono più facilmente individuabili e attivabili anche rispetto ad esigenze specifiche.
3. Energie e sinergie: ovvero come rendere il lavoro scalabile
La terza ragione è quella di rendere scalabile il lavoro di chi organizza eventi, come ci aspettiamo che sia nei desideri della maggior parte dei professionisti del settore. E quando parliamo di scalabilità intendiamo due cose. La prima è legata alla crescita, ovviamente, che può essere sia quantitativa (all’aumentare del dimensioni dell’evento) che qualitativa, ovvero più legata ad un aumento delle funzioni e ad un arricchimento dell’esperienza offerta dall’evento. In entrambi i casi spesso la mancanza di coordinamento tra strumenti diversi crea rigidità e frizioni che vanno gestite e risolte. La seconda accezione riguarda invece la possibilità di aggiungere moduli, funzioni, e attività senza che questo pregiudichi la struttura complessiva e la gestione dell’evento, per mantenere un sano rapporto tra costi e opportunità di ogni scelta.
In entrambi i casi, inoltre, di parla della possibilità di costruire sull’esperienza, fare tesoro dei dati e poterli utilizzare come strumento di progettazione e pianificazione del futuro.
Tutti questi obiettivi si possono più facilmente raggiungere se lo strumento che si usa è unico, perché tutte le sue componenti parlano la stessa lingua e sono quindi più facili da gestire.
Permettere agli organizzatori di eventi che si rivolgono a noi di ottenere questi tre risultati è ciò che ci ha portato a sviluppare SharEvent e quindi una piattaforma che aggrega più funzioni in un unico strumento, che permette un coordinamento, un’operabilità unica e la scalabilità.
Chi la sta usando ci dice che funziona.
Voi che ne dite, volete provare?
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