Il mondo degli eventi alla prova del Covid-19

Qualche spunto di riflessione per sopravvivere alla pandemia nel mondo dell'organizzazione eventi.
Spunti di riflessione per sopravvivere alla pandemia  nel mondo dell’organizzazione eventi.

L’Emergenza del Covid-19 ha posto davanti agli operatori del mondo degli eventi una grande sfida.

Non stiamo parlando, ed è oramai sotto gli occhi di tutti, di una sfida locale: gli eventi hanno chiuso i battenti ovunque, in maniera trasversale. L’intero sistema fieristico-congressuale è stato messo a dura prova, probabilmente la più grande di sempre. Siamo stati colpiti direttamente al cuore e con noi sono stati scossi dalle fondamenta tutti i capisaldi di un evento: aggregazione, mobilità, periodicità dell’appuntamento, modelli di business.

In questi giorni stiamo parlando con tantissimi operatori, di tutte le categorie: fiere, eventi, convention, aziende. Con tutti ci scambiamo pareri, speranze, idee, facciamo previsioni. E con tutti arriviamo alle stesse conclusioni:

è un momento in cui le risorse vanno gestite molto bene, perché se è vero che il mondo degli eventi ripartirà – e siamo convinti ripartirà più forte di prima – non è scontato che ripartirà con le stesse modalità

Due, con tutta probabilità, saranno i cambiamenti maggiori.

Il primo cambiamento riguarda l’impiego della tecnologia nel settore degli eventi.
Una tecnologia, lo diciamo con rammarico, già presente prima della crisi ma che per mille ragioni non era stata messa al centro della scena come, forse, avrebbe meritato. La domanda era bassa e quindi strumenti come la realtà virtuale, la realtà aumentata, il riconoscimento facciale e, più in generale, una connettività stabile e potente si sono evoluti e diffusi molto più lentamente di come avrebbero potuto.
Ed è andata comunque fondamentalmente bene: se penso a cosa sarebbe stato questo stop senza la tecnologia di cui comunque disponiamo, mi vengono i brividi. Skype ha portato il VOIP nelle nostre case – almeno quelle più tecnologiche – nel 2006 e il primo smartphone è arrivato nel 2007. Se questa crisi ci avesse investito anche solo 10 anni fa sarebbe stato un vero disastro.

Il secondo cambiamento riguarda i player e gli operatori del settore.

In questo senso la crisi rischia di scombinare ben bene le carte, provocando non pochi stravolgimenti. Nel momento in cui  la pressione al cambiamento è forte, l’iniziativa potrebbe passare di mano da un tipo di operatore ad un altro, e, in generale, lo status quo potrebbe cambiare. Certo si tratta di sommovimenti che nel tempo capitano in maniera fisiologica, ma che nel caso di una guerra o un’epidemia – come è il caso attuale – probabilmente avverranno in maniera più repentina e, ahimè, violenta.

Avete presente quel gioco dove si deve trovare posto a sedere quando finisce la musica, ma non ci sono abbastanza sedie per tutti? Ecco.

Cosa possiamo fare allora?

La prima cosa da fare è prendere consapevolezza che qualcosa sta cambiando, anche solo in parte. Sentiamo ancora tanti operatori che ci dicono che torneremo a fare esattamente quello che facevamo prima. Alcuni sono ancora convinti di tornare a fare eventi a Giugno. Lo spero, davvero, con il cuore. Ma sarà difficile. E, francamente, che tutto resti immutato non ce lo auguriamo neanche.

In ogni caso, con tutta probabilità come dopo l’11 settembre abbiamo cambiato modo di prendere gli aerei e di viaggiare, pur senza smettere di andare fisicamente agli eventi cambieremo il modo di parteciparvi, forse nella frequenza, forse solo nelle modalità.

Non è affatto scontato che le presenze diminuiranno però. Anzi, c’è una buona probabilità che lavorando su nuovi appuntamenti e nuove opzioni si possano aumentare le occasioni di incontro mettendo al centro, finalmente, i contenuti. In questo senso, accogliere la tecnologia come una risorsa e non come un ostacolo può essere la chiave.

Eventi online e Eventi virtuali saranno il cambiamento. Cercate di inserirli nei vostri eventi, perché altrimenti il rischio di ritrovarsi con il cerino in mano è molto alto.

Rincorrere un atteggiamento Gattopardiano in un mondo dove si è riaccesa la competizione, dove è cambiato lo status quo e dove si è semplificato il sistema di ingaggio, rischia di farci trovare in una situazione spiacevole. Se ci ostineremo soltanto a cercare di riaprire i nostri eventi nel solito modo e solo dalla porta principale, potremmo trovarci con qualcuno che dalla porta sul retro sta facendo uscire i nostri clienti perché ha capito meglio di noi come sfruttare le nuove opportunità o ha compreso meglio le possibilità delle nuove tecnologie.

Parleremo in un altro articolo di come approcciarsi a questo nuovo modo di fare eventi. È sicuro che non viaggeremo con il pilota automatico e che dovremo cambiare almeno in parte il nostro modo di fare le cose, ma se avremo il coraggio di metterci in gioco andremo lontano.

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