Perché Sanremo è Sanremo?

Ovvero: 3 cose che puoi imparare dal Festival di Sanremo se stai organizzando (o devi organizzare) un evento ibrido.

Il Festival di Sanremo è indubbiamente uno degli eventi più famosi in Italia. L’attenzione sull’evento canoro è talmente alta ed ampia che travalica i confini nazionali e non solo per andare ad incrociare gli Italiani all’estero sparsi in tutto il mondo. Nel frattempo, i pochi fortunati che avranno la possibilità di assistere di persona alle serate del Festival stanno già organizzando trucco e parrucco per non sfigurare anche a lato di un simile palcoscenico.
Quindi, riassumendo: un evento ad alto tasso di hype e marketing, che si tiene in presenza in un luogo a cui sono ammesse solo poche persone ma viene seguito a distanza da tutto il mondo, come lo chiama chi organizza eventi? Un perfetto evento ibrido.
E come tale, sempre a chi organizza eventi che spunti di riflessione può dare? Noi ne abbiamo individuati 3: 3 cose che si possono imparare dal Festival di Sanremo se si sta organizzando (o si deve organizzare) un evento ibrido.
Eccole.

1. Struttura e organizzazione, la chiave del successo

Per creare un evento ibrido che funziona è importante che dietro ci sia una programmazione precisa e una struttura definita. Solo così entrambi i tipi di pubblico – quello fisicamente presente in venue e quello che segue a distanza – possono godere di un’esperienza soddisfacente.

Infatti ogni aspetto della kermesse sanremese è meticolosamente calcolato per creare un mix che alterna le performance dei cantanti – il main event, potremmo dire – ad una serie di attività collaterali tra culturali, promozionali, di intrattenimento puro o più impegnate. Queste vengono a loro volta mescolate per lunghezza, ritmo ed intensità per tenere insieme sia i tempi di fruizione e di attenzione dei vari pubblici che le esigenze di sponsor e investitori. In questo modo si crea quella trama precisa capace di valorizzare sia il pubblico in presenza che quello a casa e creare basi solide per il successo di qualsiasi evento ibrido che si rispetti.

2. Parola chiave: partecipazione

In un evento ibrido è importante che ci siano momenti in cui le due tipologie di pubblico vengono valorizzate in maniera equivalente, anche se con modalità differenti. Una di queste può essere legata a forme di interazione da parte di chi sta a casa con quello che sta succedendo in presenza.

Se torniamo al Festival, questo succede principalmente quando il pubblico può votare i cantanti e influire così in maniera diretta sul risultato finale della gara. In contesti diversi il principio è lo stesso: i momenti di interazione possono essere creati in molte forme diverse, ma l’importante è che siano inclusi nella programmazione ordinaria e siano adeguatamente promossi per coinvolgere e produrre vera partecipazione condivisa.

3. Un unicum omogeneo, ecco quello che funziona

Infine, per rendere un evento ibrido soddisfacente per tutti i suoi pubblici, è importante che sia strutturato come un unicum omogeneo. Ciò significa che non ci devono essere differenze troppo marcate tra la parte in presenza e quella a distanza per evitare che una tipologia di fruizione sia considerata di qualità inferiore all’altra. Il Festival di Sanremo è un esempio di come questo possa essere fatto con successo, poiché riesce a garantire un’esperienza uniforme sia per chi assiste dal vivo che per chi segue lo spettacolo in TV o in streaming.

In eventi di diversa misura e tipologia, per raggiungere questo stesso obiettivo si può ad esempio lavorare sull’aspetto tecnico e sull’allestimento scenico di ambienti e aree. E se questo per il primo aspetto significa che la regia deve essere curata in ogni dettaglio, con inquadrature adeguate, audio di qualità e un ritmo che sappia valorizzare le performance e l’ambiente, l’allestimento scenico deve essere pensato per tenere conto delle peculiarità della partecipazione a distanza, dei suoi vincoli e delle sue opportunità.

E queste sono solo tre spunti di riflessione che potremmo portare direttamente dal teatro Ariston al vostro prossimo evento ibrido. Magari ci rivediamo qui alla fine dell’edizione di quest’anno per vedere se ci sono aggiunte da fare, che ne dite?

Intanto buon Festival e se volete saperne di più sugli eventi ibridi qui ci sono un po’ di informazioni, qui un po’ di letture e qui il form per chiedere una demo gratuita.

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