Come saranno gli eventi nel 2021? Pronti a tutto

Come scegliere le modalità migliori per gli eventi del 2021 e arginare l'incertezza? Tre spunti di riflessione.

Chi ha certezze alzi la mano. Sono ormai almeno un paio di mesi che tutto il settore degli eventi business guarda al futuro con un’alternanza di espressioni e stati d’animo da far invidia ai più consumati attori. Tutti sperano di trovare un barlume di certezza che invece ogni giorno sembra sfuggire un po’ più in là.
Si tornerà – come tanti sperano – a fare gli eventi in presenza?
Quanto dell’esperienza maturata nel 2020, più o meno volontariamente, sarà ancora spendibile nel 2021?
Quanto e come le persone avranno voglia di partecipare agli eventi online una volta che non saranno più l’unica opzione disponibile?
E viceversa, quanti saranno disponibili a spendere per spostarsi fisicamente da una parte all’altra del mondo per partecipare ad eventi che per quasi un anno hanno avuto a disposizione sul loro computer e dal divano di casa?
E le aziende, saranno disponibili a rischiare che qualcosa (non vogliamo nemmeno fare ipotesi su cosa, fosse anche un raffreddore o uno sciopero dei treni) possa mettere a repentaglio l’organizzazione di un evento per cui si è magari iniziato a lavorare – e a spendere – da mesi?
Viceversa, come potranno, quelle stesse aziende, rinunciare completamente alla presenza fisica e al contatto con i proprio pubblici senza rischiare di diventare fin troppo virtuali?

Tante domande e poche risposte.
Anzi, per come la vediamo noi, solo una:

Per sopravvivere anche al 2021
l’unico modo è essere pronti a tutto.

Sì, ok, ma in pratica?
In pratica significa che non si possono costruire certezze sulla sabbia. O meglio, si può anche fare, però poi non ci si deve stupire se arriva l’onda.
E quindi? Si sta fermi finché la situazione non si stabilizza?
Può sicuramente essere una risposta. Bisogna vedere se e quanto praticabile.
Noi stessi come SharEvent abbiamo notato un rallentamento nell’organizzazione degli eventi già dall’inizio di dicembre 2020 per i primi mesi del 2021. Anzi, alcuni nostri clienti hanno lanciato il cuore oltre l’ostacolo e spostato tutte le proprie date dopo ottobre 2021, nella chiara speranza di poter realizzare i propri eventi “alla vecchia maniera”.
Perché sono più rassicuranti, ed è quello che tutti vogliono.
Sì?
Sicuramente sono un terreno dove ogni event manager ha fatto maggior esperienza, e prevedono modalità di ingaggio che rassicurano pubblico, relatori, sponsor.
Ma siamo tutti sicuri che tornare a “com’era prima” sia saggio, sicuro e soprattutto, conveniente?
Noi no, e non perché realizziamo eventi online. Supportavamo allo stesso modo gli eventi fisici, quindi non è che usciamo dal mercato, possiamo semplicemente tornare a farlo. Solo che non pensiamo sia esattamente la cosa migliore da fare. E vi diamo le nostre tre ragioni.

1. Come buttare via il bambino con l’acqua sporca

Sicuramente il 2020 non ci è piaciuto. Ma questa non è una buona ragione per buttare tutti i cambiamenti che, volenti o nolenti, abbiamo affrontato. Giusto per citarne uno: siamo disponibili a rinunciare alla marea di dati affidabili, pronti in real time che la fruizione online di tutta una serie di attività ci consente di avere in maniera rapida e con assai minor fatica rispetto ad un evento fisico?
Lasciateci indovinare…
E se siete interessati al tema, state con noi, ne scriveremo meglio a breve. Perché è un argomento tutt’altro che secondario.

2. Ibrido non è una parolaccia, è una necessità

Di eventi ibridi abbiamo già parlato in tempi non sospetti (qui), ma se c’è una cosa che pensiamo ci lascerà in eredità questa forzata indigestione di digitale sarà la capacità di integrarlo in maniera più armonica nella nostra esperienza di vita. E iniziare ad apprezzare tutto quello che sarà, necessariamente, sempre più ibrido. A volte questa parola indicherà confini più sfumati tra situazioni e azioni già viste e vissute, altre volte andrà a costruire qualcosa di completamente nuove e proprio per questo, a nostro parare, da prendere in seria considerazione da parte di coloro – e siete voi – che lavorano prima di tutto sul concetto di “esperienza” e della sua valorizzazione.
Cosa vogliamo dire? Che pensiamo che tanti eventi del 2021 saranno qualcosa di simile a questo:
avranno un evento in presenza piccolo, in una location magari particolarmente bella e suggestiva, capace di essere allo stesso tempo un setting straordinario e di garantire sicurezza – anche sanitaria – e un livello di engagement tra i partecipanti in loco altissimo e di grande valore. Da lì, l’evento si proietterà nel mondo attraverso la tecnologia per diventare potenzialmente senza confini di spazio e di tempo.
Li vedete i vantaggi? Sì, anche noi.

3. Essere pronti a tutto sarà l’unica soluzione

Di fronte all’incertezza, ogni rigidità è vulnerabilità. E sicuramente il 2021 sarà un anno particolarmente incerto, lo sappiamo già. Quindi l’unica soluzione è essere il più flessibli possibile. Come possiamo farlo? Usando il “sistema internet”. Nessun nodo è indispensabile. Se tagliato fuori per qualche ragione, il sistema continua a funzionare.
Così dovranno essere gli eventi business, se chi li organizza non vuole rischiare livelli di stress perennemente sopra soglia.
Come si fa? Si sceglie una struttura capace di essere solida ma flessibile, unica per garantire la possibilità di passare da una situazione all’altra rapidamente, in sicurezza e – possibilmente – anche in maniera rapida.
Così, se tutto va bene, si può decidere di fare gli eventi esattamente come si vuole: online, virtuali, in presenza, ibridi. Ma al bisogno si può passare dall’uno all’altro perdendo la minor quantità possibile di soldi, tempo ed energie.
Indovinate a cosa abbiamo lavorato duramente tutto il 2020, in SharEvent?

Vuoi iniziare a capire come creare il tuo evento a prova di 2021? Siamo qui per te.

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