Si scrive controllo accessi, si legge sicurezza e ROI

Gli strumenti per il controllo accessi non sono solo perfetti per garantire sicurezza e velocità nelle procedure di check-in, ma sono anche formidabili strumenti di marketing.

Ammettiamolo, non è piacevole stare in fila.
Che lo si sperimenti con pazienza per formazione culturale o che si sia intensificata l’attività causa pandemia da Covid, non siamo fatti per stare in fila.
Per quanto sia importante la meta, il traguardo da raggiungere, perdere tempo immobili in una fila più o meno lunga di persone è qualcosa che ci disturba profondamente.

 

Senza contare che, anche se ormai abbiamo il nostro ufficio, il nostro cinema, i nostri libri e persino il nostro stereo in palmo di mano con lo smartphone, anche fisicamente stare in fila è stancante e scomodo e, quindi, mai altrettanto produttivo o intrattenente di situazioni più congeniali.

Però stare in fila non è inevitabile.
E utilizzare adeguatamente gli strumenti che la tecnologia offre può essere la soluzione non solo per evitare faticose perdite di tempo, ma per fare un sacco di altre cose, tutte di assoluta rilevanza per chi si occupa dell’organizzazione di eventi business, e soprattutto, per chi vuole farlo garantendo l’esperienza migliore e più remunerativa a tutti i suoi stakeholder.

Vediamone insieme qualcuna, di queste ragioni, che poi sono le stesse che ci hanno portato a creare il sistema di controllo accessi di SharEvent. 

1. Sicurezza, non solo sanitaria

Tutti sbagliamo.
La stanchezza, in particolare, è un fattore di errore formidabile, proprio come quella che può cogliere il personale di sala quando il controllo degli accessi è lungo o avviene in più momenti durante l’evento. Ci sono situazioni, però, in cui l’errore al controllo accessi può creare non pochi problemi in un evento. Vuoi che sia l’affollamento eccessivo di una sala, la mancata gestione dei flussi in un percorso, l’impossibilità di erogare adeguatamente un servizio, a volte basta un attimo e i problemi che si creano possono diventare giganteschi. E tutti noi sappiamo bene quanto le conseguenze di questi disagi possano avere impatti significativi, che vanno da una riduzione della soddisfazione dei partecipanti ad un impoverimento della qualità formativa a – e non è così infrequente – perdite anche direttamente economiche per espositori e sponsor.

Tutti esiti che ogni buon organizzatore di eventi vuole evitare a tutti i costi.

Poi c’è il tema della sicurezza, che in “tempi normali” si applica ad esempio a tutti quegli eventi che prevedono un riconoscimento di crediti direttamente spendibili sul mercato del lavoro (come gli ECM) e che in “tempi di Covid” invece significa ridurre significativamente il rischio di contagio per partecipanti e personale di ogni evento residenziale.

Avere una tecnologia costruita ad hoc per questo scopo può quindi essere uno strumento per ridurre l’errore umano e garantire maggiore sicurezza.

2. I dati, quelli buoni

Permettere ai partecipanti di utilizzare la tecnologia per accedere in maniera veloce e pratica alla venue non è solo un modo per snellire procedure, evitare code e rendere più piacevole uno dei momenti sicuramente meno emozionanti di un evento. Un controllo accessi tecnologico, infatti, può essere integrato con tutta una serie di altre informazioni da fornire alle persone (pensate solo a mappe, reminder, notifiche push…) per arricchire la loro esperienza e renderla più efficace e funzionale per loro e per tutto il sistema. Si possono ad esempio suggerire attività, proporre azioni, e persino creare percorsi di interazione con l’ambiente attraverso differenti touchpoint. E sappiamo bene che ogni interazione è un dato, un’informazione preziosa per tutti, quando si fa un evento.

Un controllo accessi tecnologico permette inoltre, a chi è sul posto ma anche a chi non c’è, di avere sempre, in tempo reale, la situazione sotto controllo, e non solo in termini di presenze. Per alcuni clienti su questo fronte ci siamo spinti talmente avanti da creare “mappe di calore” capaci di misurare i flussi di movimento, l’ingombro di alcuni spazi, gli spostamenti gli ingressi e le uscite, i tempi di permanenza all’interno di un determinato spazio.

Di quanto tutto questo possa essere interessante sia commercialmente che dal punto di vista della sicurezza, anche sanitaria, di un ambiente non crediamo di dover parlare oltre, giusto?

3. Engagement fa rima con soddisfazione

La cosa più preziosa che abbiamo è la libertà.
Di conseguenza, la possibilità di essere liberati dalle costrizioni di una fila, un protocollo, una procedura quando questi non sono necessari è, per tutti noi come esseri umani, fonte di soddisfazione, se non di vera e propria gioia. Quindi perché non approfittare di questo sentimento comune per dare ai partecipanti all’evento l’autonomia di fare da soli, quando questo non è solo possibile, ma anche utile e pratico?

Il risultato immediato è un aumento della soddisfazione di ogni partecipante, che allo stesso tempo si attiva, si motiva e si responsabilizza, per esempio rispetto alla necessità di rispettare tempi e modi di frequenza di alcune attività. Insomma, gli ingredienti base per aumentare la qualità dell’esperienza, che poi è uno degli obiettivi primari di chi organizza eventi.

Stai cercando un sistema di controllo accessi efficace, semplice da usare e perfettamente integrabile i servizi capaci di rendere il tuo evento memorabile?

Scrivici, sei nel posto giusto.


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